Scaffale Architettura

  1. HOME
  2. /
  3. SCAFFALE ARCHITETTURA

SCAFFALE ARCHITETTURA

Si è conclusa la fase degli spazi chiusi e delle identità nascoste che ha portato all’apertura di questo scaffale come momento di evasione e di raccolta di testi, film, immagini sull’ architettura, provenienti dagli archivi personali di ognuno di noi.

Lo scaffale che inizialmente poteva contare sul tempo dilatato della quarantena ed avere cadenza settimanale ora avrà aggiornamenti mensili, legati ad un tempo lavorativo più simile al prima.

Come piccolo supporto del dopo crediamo nella continuità di questo “spazio” e rinnoviamo a tutti gli iscritti e gli interessati, l’invito a mandarci sempre nuovi suggerimenti, proposte di lettura, visione e previsione.

Per informazioni e invio contributi scrivere a: segreteria@ordinearchitetti.fe.it

Commissione Cultura, Ordine Architetti e P.P.C. di Ferrara

[vc_tta_tour][vc_tta_section title=”LIBRI” tab_id=”1586169957197-6a3d5da6-de69″]

TITOLO: Archi-Doodle
SOTTOTITOLO: L’activity book dell’architetto
TITOLO ORIGINALE:   Archi-Doodle: An Architect’s Activity Book
AUTORI: Steve Bowkett
ANNO: 2014
EDITORE: 24 Ore Cultura

Questa volta non si tratta di una lettura e forse verrà considerata una proposta poco ortodossa ma, visto il 2020 che abbiamo finalmente archiviato, a mio avviso vale tutto! Trovo che questo sia un utile diversivo per scaricare un po’ di tensione ed aggressività e che ci permetta, fra l’altro, di riappropriaci di una dimensione fisica e pratica del nostro lavoro che stiamo sempre di più perdendo. Il primo a proporre il disegno e l’uso del colore fra le proprie terapie di rilassamento più efficaci è stato Carl Gustav Jung, mutuando pratiche buddiste ed induiste che si perdono nella notte dei tempi. Con una spesa di 14,90 € vale la pena di fare un tentativo per risparmiare tanta bile e per avere un beneficio per il nostro portafoglio vandalizzato da psicologi, psicoterapeuti, avvocati divorzisti e sciacalli vari.

SdA.16 – (recensito da Stefano Cornacchini il 07.04.2021)

TITOLO: L’assemblea degli animali
SOTTOTITOLO: Una favola selvaggia
TITOLO ORIGINALE:   Libro edito in Italia
AUTORI: Filelfo
ANNO: 2020
EDITORE: Einaudi

Se qualcuno ha avuto il sospetto che fosse un capolavoro, è anche perché lo spazio, naturale e costruito, viene visto attraverso gli occhi degli animali, occhi consapevoli e disincantati, durante il periodo più surreale e difficile della nostra comoda ed abitudinaria vita…il periodo del virus.

Pagina dopo pagina, i paesaggi extraurbani si confondono e si fondono con le città, diventate pallide ed incerte memorie di egoismi produttivi. Ma non tutto è perduto, la natura ci consiglia e ci regala, un’ultima volta, la possibilità di rimediare ai nostri errori. Speriamo di essere all’altezza.

Le illustrazioni, meravigliose, sono di Riccardo Mannelli.

SdA.15 – (recensito da Ilaria Bizzo il 30.03.2021)

TITOLO: Ballata di provincia
SOTTOTITOLO: il girotondo della vita, la malìa della modernità, il miraggio di un amore
TITOLO ORIGINALE:   Libro edito in Italia
AUTORI: Igor Cipollina
ANNO: 2018
EDITORE: Edizioni della sera

Le opere di architettura hanno un forte impatto sul contesto e noi spesso, colpevolmente, lo sottovalutiamo. Talvolta si innesca un virtuoso “effetto Guggenheim” che, nel caso specifico, ha permesso di salvare Bilbao da quello che sembrava un ineluttabile declino post industriale. Altre volte invece, si possono determinare delle vere e proprie catastrofi.

In questo breve ma intenso romanzo l’arrivo di un nuovo centro commerciale, un non luogo per antonomasia, fa implodere un’intera comunità. In un crescendo tragicomico, si arriva alla resa dei conti… e tutti hanno dei sospesi da pagare.

Igor Cipollina è un narratore di ampio respiro che sceglie le parole con cura e meticolosità, e cesella le frasi con l’amore e la sapienza di un grande artigiano.

SdA.14 – (recensito da Ilaria Bizzo e Stefano Cornacchini il 09.03.2021)

TITOLO: NOVECENTO
SOTTOITOLO: FERRARA IL SOGNO DI UNA MODERNA METROPOLI
AUTORE: ALBERTO GUZZON
EDITORE: CARTOGRAFICA ARTIGIANA
ANNO: 2021

DISTRIBUZIONE: Cartoleria Sociale (Piazza Repubblica), Il Sognalibro (Via Saraceno), Edicola Giornali (Duomo e Porta Reno). Momentaneamente non è disponibile presso IBS e Feltrinelli.

Il libro “racconta” la prima metà del Novecento attraverso le immagini della realtà fisica delle architetture e il disegno ambizioso del futuro della città al quale fu agganciato il mito storico delle antiche origini greco-etrusche di Spina e quello di Ferrara come una delle maggiori corti del Rinascimento in competizione con le più note Roma, Venezia e Firenze.

A partire dalla copertina che rimanda a due aspetti fondamentali: all’idea di un progetto sociale con il disegno di Mimì Quilici “Ferrara di ieri, di oggi e di domani” e all’arte con Apollo a braccia aperte. Immagini che introducono allo spirito dell’epoca, alle energie vitali dell’arte, della scienza e della tecnologia inseguendo l’illusione di un luminoso futuro e l’ambizione di diventare una grande metropoli.

SdA.13 – (recensito da Alberto Guzzon il 16.02.2021)

TITOLO: PLANT REVOLUTION
SOTTOITOLO: Le piante hanno già inventato il nostro futuro
AUTORE: STEFANO MANCUSO
EDITORE: GIUNTI EDITORE SPA
ANNO: 2017

Vi prometto che sarà una lettura illuminante. Questo non perché Mancuso fa diverse incursioni nella nostra disciplina citando Le Corbusier e Wright, svelando i riferimenti vegetali nelle architetture di Nervi, illustrando progetti sperimentali come Warka Water e Jellyfish Barge. Ma perché ci mostrerà la strada per essere più umili e rispettosi. Quando dopo l’ennesimo tentativo riusciremo ad autodistruggerci le piante ci sopravvivranno perché non hanno bisogno di tutte le nostre sovrastrutture, sono molto più efficienti e resilienti di noi. Hanno imparato ad ottimizzare l’energia che deriva da due sole cose: sole e acqua.

SdA.12 – (recensito da Stefano Cornacchini il 08.02.2021)

TITOLO: ORIENTARSI CON LE STELLE
TITOLO ORIGINALE: All of Us
TRADUZIONE: Riccardo Duranti , Francesco Durante
AUTORE: RAYMOND CARVER
EDITORE: MINIMUM FAX
ANNO: 2016

In queste sere estive, costellate da nuove comete e pianeti lontani, “Orientarsi con le stelle“ di Raymond Carver, raccolta di poesie postuma curata dalla moglie e poetessa Tess Gallagher, potrà essere il completamento dell’esperienza o l’emozionante scoperta di  uno dei più grandi scrittori americani del novecento che con i suoi personaggi dell’America delle periferie e della ruralità, descrive con onestà e purezza,  la casualità  delle relazioni  umane, in tutta la loro nuda e fragile essenza.

SdA.11 – (recensito da Azzurra Carli il 28.07.2020)

TITOLO: su Mangiarotti
SOTTOTITOLO: architettura . design . scultura _ 72 progetti . 227 inediti . 3contributi critici
TITOLO ORIGINALE: Libro edito in Italia
AUTORI: Beppe Finessi
ANNO: 2002

EDITORE: Abitare Segesta Cataloghi

Questo libro ha un peso specifico altissimo, il formato vi potrebbe ingannare. All’interno si scopre una densità di riflessioni, spunti e informazioni che vi sorprenderà. Beppe Finessi ci guida, novello Virgilio, in un’affascinante viaggio, Mangiarotti ha vissuto a lungo (1921-2012) ed è stato prolifico fino agli ultimi anni. Da rimarcare la grafica razionale ed asciutta di Italo Lupi. Mi si conceda una nota personale. Nel 2002 Mangiarotti ha iniziato una collaborazione con agape, che ha rieditato alcuni suoi pezzi storici e realizzato nuove opere. I disegni originali, che ho avuto la fortuna di avere in mano, erano straordinari.

SdA.10 – (recensito da Stefano Cornacchini il 09.06.2020)

TITOLO: New York Line By Line: From Broadway to the Battery
SOTTOTITOLO: Foreword by Matteo Pericoli
TITOLO ORIGINALE: New York Line By Line: From Broadway to the Battery
AUTORI: Werner Kruse AKA Robinson
ANNO: 2009
EDITORE: Universe Publishing – Rizzoli International Publications, Inc.

La scoperta di due illustratori come Robinson (al secolo Werner Kruse, berlinese) e Matteo Pericoli (architetto milanese che vive a NY) è dovuta al caso…o meglio ad un mix di ossessione per la ricerca del souvenir intelligente e per i diari di viaggio, quelli scarabocchiati in bilico su una panchina tentando di catturare uno skyline, un dettaglio, un pensiero.

Il libro è divertentissimo e tutto da sfogliare: una NY degli anni ’60 rappresentata con una tecnica che Robinson stesso ha definito X-ray view; la prefazione è di un architetto e illustratore italiano emigrato a NY negli anni novanta il cui sito web http://matteopericoli.com/ vi farà sentire ispirati, ne sono certa!

SdA.09 – (recensito da Sara Maccapani il 03.06.2020)

AUTORE: Manolo De Giorgi
TITOLO: Marco Zanuso
SOTTOTITOLO: Architetto
TITOLO ORIGINALE: Libro edito in Italia
ANNO: 1999

EDITORE: Skira

La nostra società è ormai morbosamente abituata a inserire tutto in categorie ben definite. Persino in ambito creativo ci si stupisce se un musicista di genio si esprime con altrettanta originalità anche nel campo della pittura o della fotografia. Ma il talento è fatto per destabilizzarci e per superare, con il proprio sguardo un po’ strabico, i nostri mediocri e rassicuranti punti di vista. Questo libro restituisce a Marco Zanuso dignità a tutto tondo, mostrandoci come uno dei più interessanti designer per dopo guerra abbia prodotto architettura costruita di altissima qualità.

SdA.08 – (recensito da Stefano Cornacchini il 26.05.2020)

AUTORE: Laura Stoddart
TITOLO ORIGINALE: Up the Garden Path
SOTTOTITOLO: A little anthology
EDITORE: Orion Publishing Group Ltd, London
ANNO: 1999

Un libretto illustrato dedicato alla casa ed al giardino con splendidi acquerelli e frasi tratte dalla letteratura, in cui compare un giardino verde azzurro ed una casa di carta, una casa in assonometria, una in filigrana che si apre ad un altro giardino fatto di fiori piu grandi delle persone, che sono anche piu’ piccole dell’annaffiatoio e del rastrello lasciato vicino ad un libro su cui ci si puo’ sdraiare, accanto ad un orto -in un’altra pagina perche’ in quella di prima non ci sta- ed un campo da tennis, una magnolia dalla quale un uomo non sa staccare gli occhi e frasi come questa dalla Ballata Sonnambula di Federico Garcia Lorca:

“Verde que te quiero verde. Verde viento. Verdes ramas.”.

SdA.07 – (recensito da Manfredi Patitucci il 18.05.2020)

AUTORI: Elena Favilli, Francesca Cavallo
TITOLO ORIGINALE: Storie della Buonanotte per Bambine ribelli
EDITORE: Mondadori Libri S.p.A.
ANNO: 2016 (Ed. Ita. 2017)

Un  vero cult della letteratura per bambini, rubatelo dalla cameretta dei vostri figli o nipoti, magari mentre sono distratti da una impegnativa lezione on line!

Illustrazioni bellissime, tutte al femminile e narrazioni semplici ma efficaci. Ciascuna delle biografie merita una lettura, ma visto che siamo sullo scaffale dell’architetto, perché non partire dalla fine: a pagina 200 c’è Lei: Zaha Hadid!

SdA.06 – (recensito da Sara Maccapani il 12.05.2020)

AUTORI: Luigi Prestinenza Puglisi (LPP)
TITOLO ORIGINALE: La storia dell’architettura 1905-2018
EDITORE: Luca Sossella, Milano  www.lucasossellaeditore.com
ANNO: 2019

Di questo libro non so nulla. L’autore, il titolo e la fotografia di copertina sono stimolanti. Parto dal titolo, La storia dell’architettura 1905-2018, indugio e rifletto sull’articolo La. Non siamo difronte a storia, né tantomeno ad una storia, ma alla determinazione di La storia. La fotografia di copertina, recuperata da instagram di LPP dice, a destra, di un fotogramma di tempo anteriore che racconta la vita di Mies van der Rohe e, a sinistra, in un’analoga prospettiva spaziale, non temporale, dell’autore, Luigi Prestinenza Puglisi, intento nella conversazione con rilassata postura. Di fatto, una brutalista putrella li separa. L’autore, per il suo piglio sovversivo, suscita la mia curiosità e giungo ad ammettere che il racconto storiografico sia un progetto di architettura e l’opera costruita, in questo caso il libro, sia un unicum che diventa il racconto, altrimenti, la storia.

SdA.05 – (recensito da Lorenzo Bergamini il 05.05.2020)

AUTORI: Antonio Pedicini
TITOLO: PINK FLOYD
SOTTOTITOLO: Musica per immagini
TITOLO ORIGINALE: Libro edito in Italia
EDITORE: Arcana Lit Edizioni srl
ANNO: 2017

Non tutti sanno che Roger Waters è un architetto mancato. Forse anche per questo la musica dei Pink Floyd trascende gli stretti limiti del pentagramma e diviene architettura e paesaggio sonoro. L’autore ci guida nella storia del gruppo tramite i loro concerti, le colonne sonore ed i film prodotti. E’ evidente la loro costante ricerca della realizzazione di un “opera d’arte totale”. Il libro è costellato di perle: maniacali ricerche d’archivio, aneddoti e interviste inedite. Da citare il rapporto del gruppo con un Ferrarese doc: Michelangelo Antonioni. L’esperienza soporifera, diciamocelo francamente, della visione di Zabrinskie Point viene riscattata da alcune riprese di interni di Casa Kaufmann di Frank Lloyd Wright e dalla memorabile scena finale in cui una villa modernista, a Cave Creek Phoenix progettata da Hiram Hudson Benedict allievo di Wright, esplode sulle note di “Careful with that axe, Eugene”.

SdA.04 – (recensito da Stefano Cornacchini il 28.04.2020)

AUTORI: Melania G. mazzucco
TITOLO ORIGINALE: L’architettrice
EDITORE: Giulio Einaudi Editore spa
ANNO: 2019

Il secolo è il Seicento, il luogo è Roma, il vero protagonista è il Barocco. I personaggi storici sono davvero esistiti, molti di essi li abbiamo studiati e ristudiati nella nostra carriera di studenti aspiranti architetti, ma Lei, Plautilla Briccia, ce la presenta Melania Mazzucco.

Tranquilli architetti, non è una narrazione femminista, è il ritratto di una donna che a modo suo si è fatta strada in un ambiente in cui le “Archistar” sono uomini le cui sorti sono comunque nelle mani dei potenti. Vi farete delle domande, molte domande, e forse andrete a ricercare i vostri vecchi manuali di architettura o finirete come me a programmare il prossimo viaggio a Roma! Fateci sapere!

SdA.03 – (recensito da Sara Maccapani il 21.04.2020)

AUTORI: Aleksandra Machowiak, Daniel Mizielinski
TITOLO: C.A.S.E. Costruzioni Audaci Strane ma Efficaci
TITOLO ORIGINALE: D.O.M.E.K.
EDITORE: comma22 srl
ANNO: 2008 (Ed. Ita. 2011)

Un libro geniale, adatto ad adulti (….non necessariamente architetti) e bambini, che mostra l’Architettura attraverso illustrazioni divertenti di case molto “particolari” ma esistenti, sparse per il mondo. Il linguaggio delle immagini, riesce a raccontare in modo semplice ed immediato i vari progetti, arrivando direttamente al nostro io più spontaneo senza passare per il filtro della razionalità.

La prima pagina recita: “la casalogia è la scienza che studia i posti creati appositamente dagli uomini per starsene al sicuro da ogni tipo di pericolo” ….quale riflessione potrebbe essere più attuale durante questo periodo di emergenza mondiale?!

SdA.02 – (recensito da M. Elena Mantellini il 14.04.2020)

AUTORE: Giancarlo De Carlo (1919-2005), a cura di Anna De Carlo
TITOLO: Viaggi in Grecia
EDITORE: Quodlibet Abitare
ANNO: 2010

In un momento dove siamo costretti ad eliminare le forme di socialità e dove non sarà possibile viaggiare per un po’, risulterà piacevole leggere questi appunti di viaggio, arricchiti di schizzi dal tratto inconfondibile.

L’autore visita insieme alla famiglia luoghi dove era stato inviato da giovanissimo soldato, talvolta dormendo all’aperto, riflettendo su presente e passato, assorbendo più mare e sole possibili, scoprendo siti archeologici poco frequentati o rivedendo i luoghi ai quali erano affezionati.

Da leggere e sfogliare.

SdA.01 – (recensito da Redazione Comm. Cultura il 06.04.2020)

[/vc_tta_section][vc_tta_section title=”FILM” tab_id=”1586169957236-d0d8d0cd-b335″]

TITOLO: IL FASCINO INDISCRETO DELL’AMORE
TITOLO ORIGINALE: TOKYO FIANCÉE
REGISTA: Stefan Liberski
ANNO: 2014 (Ed. Ita.  2014)
PRODUZIONE: VERSUS PRODUCTION
DURATA: 100 minuti

Non troverete in questo film architetture famose o eclatanti ma il punto di vista di una occidentale che scopre, o meglio riscopre, la miscellanea contraddittoria tipica della vita Nipponica fra Tokyo ed Osaka. La sceneggiatura è tratta dal libro autobiografico di Amèlie Nothomb, scrittrice Belga che ha trascorso la propria infanzia in Giappone, è figlia di diplomatici fiamminghi che per lavoro hanno girato tutto l’oriente. Non si può non rimanere sballottati come lei della tecnologia irreale delle strade di Ginza, per poi ritrovarsi coccolati nell’atmosfera ovattata di un ryokan, locande tradizionali scandite dai tatami e dagli fusuma, i pannelli scorrevoli con telaio in legno e tamponamenti in carta di riso. Ci si trova sopraffatti dal ritmo sincopato della caotica metropoli, per poi lasciarsi cullare dalle soffuse atmosfere senza tempo del rito dell’ofuro nelle tipiche terme diffusissime in tutto il Sol Levante.

(Recensito da Stefano Cornacchini il 25.01.2021)

TITOLO: HIROSHIMA MON AMOUR
TITOLO ORIGINALE: HIROSHIMA MON AMOUR
REGISTA: Alain Resnais
ANNO: 1959 (Ed. Ita. 1960)
PRODUZIONE: COCINOR
DURATA: 90 minuti

Ci troviamo nella città del distretto di Honshu divenuta tragicamente famosa il 6 agosto 1945. Sono passati 14 anni e il Giappone si è rimboccato le maniche per curare le proprie cicatrici ma non le ha cancellate con grotteschi interventi estetici. Il regista ambienta buona parte di questa impossibile storia d’amore fra un’attrice francese ed un architetto Nipponico in un luogo emblematico il Parco della pace, progettato nel 1949, su modelli occidentali, dall’architetto giapponese Kenzo Tange (1913-2005). Il film è splendidamente demodé, lento al limite del torpore e vuoto di suoni se confrontato all’orgia visiva ed acustica cui ci hanno assuefatto le pellicole contemporanee. Si …. è un vecchio film ma a mio avviso può essere ancora straziante, quindi tenete a portata di mano i kleenex.

(Recensito da Stefano Cornacchini il 19.01.2021)

TITOLO: HOLLYWOOD PARTY
TITOLO ORIGINALE: THE PARTY
REGISTA: Blake Edwards
ANNO: 1968 (Ed. Ita. 1969)
PRODUZIONE: THE MIRISCH CORPORATION
DURATA: 99 min

 

Trovo questo film un cialtronesco capolavoro ma il mio giudizio è senz’altro falsato dall’amore per Blake Edwards e, soprattutto, per Peter Sellers. Il regista si vantava di aver convinto i propri produttori con la più breve e improbabile sceneggiatura della storia di Hollywood, solo 64 pagine. Sellers si scatena in un crescendo di assurde situazioni, frutto della sua straordinaria capacità di improvvisazione fisica che nulla ha da invidiare a Buster Keaton o a Jacques Tati.

Il film è ambientato in una villa di LA bella e cafona, ricreata negli studios californiani, dove troviamo un concentrato di diavolerie semoventi e pezzi di design originali dell’epoca, in particolare con un campionario di sedie e poltrone rigorosamente prive di schienale.

(Recensito da Stefano Cornacchini il 12.01.2021)

TITOLO: MIRAI
TITOLO ORIGINALE: Mirai no Mirai
REGISTA: Mamoru Hosoda
ANNO: Giappone 2018
PRODUZIONE: Nexo Digital
DURATA: 98 min, animazione

Mamoru Hosoda ripercorre quasi letteralmente tutti gli sterotipi dell’animazione giapponese, dalle produzioni di Miyazaki a Studio Gibli, senza però raggiungere le vette immaginifiche e liriche dei suoi predecessori. Ma la storia del bambino Kun posto di fronte alla spietata realtà di dover condividere l’amore dei genitori con la sorellina appena nata Mirai, porta lo spettatore da un interno famigliare di ricercata architettura contemporanea giapponese dove non mancano riferimenti alti, come la Superleggera di Gio Ponti o le monografie dei grandi architetti, ad un esterno privato, connotato da un grande albero che racconta la storia dei nostri avi e dei famigliari che verranno, ribaltando tutti i riferimenti spazio temporali conosciuti, come invito alla continua crescita personale di ognuno di noi.

Questo film per tutti, sarà proiettato il 5 agosto 2020 all’interno della rassegna “Cinema sul mare” presso la Casa Museo Remo Brindisi del Lido di Spina (FE), progettata dalla grande architetto Nanda Vigo.

(Recensito da Azzurra Carli il 28.07.2020)

TITOLO: INTRIGO INTERNAZIONALE
TITOLO ORIGINALE: North by Northwest
AUTORI: Alfred Hitchcock
ANNO: 1959 (Ed. Ita. 1959)
EDITORE: Metro-Goldwyn-Mayer

Lungi da me commentare o anche solo sintetizzare la trama di questo capolavoro intoccabile. Mi preme solo rilevare che questo è il film di Hitchcock con la maggior dose di architettura moderna. Alcune scene inziali sono ambientate, sia in esterno che in interno, nella sede dell’ONU di New York (1948-1952), ideata da Oscar Niemeyer con “l’utilizzo” di molte idee di Le Corbusier, progetto poi portato avanti dagli studi Bodiansky &Weissmann ed Harrison&Abramovitz. Altre scene fondamentali dovevano essere girate originariamente nella Fallingwater di F.L. Wright. Dopo una lunga trattativa con la produzione la Famiglia Kaufman negò l’autorizzazione. Pertanto la villa che vediamo nel film venne integralmente ricostruita. Gli esterni sono un modellino in scala e gli interni sono ricreati in studio dagli architetti scenografi Boyle, Horning, Pye, Grece e McKelvery, che vinsero l’Oscar. L’architettura creata è più Wrightiana dell’originale. Basti pensare ai possenti muri in pietra controbilanciati dalle grandi aperture vetrate che si dispiegano sul paesaggio, per non parlare del vertiginoso sbalzo del terrazzo.

Da rivedere la scena in cui Gary Grant ed Eva Marie Saint, sempre pettinatissimi, si arrampicano e rischiano di cadere dal Monte Rushnore, Rapid City South Dakota. Opera ambientale colossale ideata dallo scultore Gutzon Borglum è stata realizzata, fra il 1927 ed il 1941, dal maestro carpentiere Luigi Del Bianco e della sue maestranze Friulane e nativo-americane della tribù Lakota Teton Sioux.

(Recensito da Stefano Cornacchini il 30.06.2020)

TITOLO: L’ODIO
TITOLO ORIGINALE: La Haine
REGISTA: Mathieu Kassovitz
ANNO: 1995
PAESE: Francia
DURATA: 95 min
PRODUZIONE: Canal+, Cofinergie 6, Egg Pictures, Les Productions Lazennec

Ho visto questo film il primo anno di università, sono trascorsi 25 anni. La marginalità, l’espressione vitrea ed incorporea delle esistenze alle periferie parigine e delle grandi città in tutto il mondo, sembra ferma e immutata nel tempo, ancora bloccata in un bianco e nero senza soluzione. Kassovitz descrive senza tregua e con lucida distanza, una società in caduta, in cui i tre amici: l’ebreo, il nero e il magrebino appartengono a “noi”, gli emarginati, i teppisti, i disoccupati, i residenti della banlieue, in eterno conflitto con “loro”, i poliziotti, i borghesi, i politici, l’élite.

Durante la caduta, i singoli, “noi e loro”, si ripetono come un mantra “fin qui tutto bene” ma il problema, si sa, è l’atterraggio.

(Recensito da Azzurra Carli il 09.06.2020)

TITOLO: IL VEDOVO
TITOLO ORIGINALE: Film italiano
REGISTA: Dino Risi
ANNO: 1959

PRODUZIONE: Cortese Scandamaglia in DVD Fabbri Editori

Vi chiederete cosa c’entra l’Albertone nazionale con l’architettura. Sordi interpreta un imprenditore squattrinato e velleitario sposato con una vera ricca, una strepitosa Franca Valeri, che lo chiama “cretinetti”. La coppia vive in un attico della Torre Velasca. Pertanto alcuni interni ed esterni di questo spassoso film sono ambientati nell’opera dei BBPR. Costruita fra il 1955 ed il 1957 con i suoi 106 m è stata per 2 anni l’edificio più alto d’Italia, poi superata dal Pirellone di Gio Ponti che la supera di 18 m. La società committente Ri.C.E. (Ricostruzione Comparti Edilizi) aveva ottenuto dal Comune di Milano nel 1949 la concessione per ricostruire un lotto devastato dai pesanti bombardamenti angloamericani. I BBPR volevano realizzare il primo grattacielo italiano in acciaio e vetro, alto e slanciato. Constatata l’inadeguatezza della nostra industria metallurgica avevano dovuto ripiegare su soluzioni più tradizionali: telaio portante in c.a., tamponamenti in laterizio, rivestimento in pietra. L’immagine a noi tutti nota della “torre con il testone”, alcuni Milanesi usavano questo nomignolo alternando alla “torre con le bretelle”, sarebbe dipesa non tanto da un’ideale richiamo all’architettura medioevale (la Torre del Filarete dello Sforzesco?) ma dalla richiesta della committenza di ottimizzare la volumetria costruibile a fronte di un lotto di dimensioni molto esigue. Anche i grandissimi devono scendere a compromessi!

(Recensito da Stefano Cornacchini il 03.06.2020)

TITOLO: ARANCIA MECCANICA
TITOLO ORIGINALE: CLOCKWORK ORANGE
AUTORI: Stanley Kubrick
ANNO: 1971 (Ed. Ita. 1972)
EDITORE: Warner Bros.

Perché rivedere il film di Stanley Kubrick? Vi diamo 2 chiavi di lettura.

Gli interni trasudano cultura POP, colorati ed eccessivi. La casa di Alex, ricreata in studio dallo scenografo John Barry, è un inno alla grafica optical con chiari rimandi all’estetica di Roy Lichtenstein. Il Korova milk bar, dove i drughi fanno il pieno di latte+, è arredato con favolose lampade e opere d’arte ispirate ai lavori di Allen Jones (“hatstand, “chair” e “table” 1969) e riprodotte dall’artigiana Liz Jones. La casa dove avviene la celeberrima scena del selvaggio pestaggio dell’uomo in sedia a rotelle è la Jaffe House, nota anche come Skybreak House, costruita nel 1965 a Radlett su progetto di Team 4 (Su Brumwell, Wendy Cheeseman, Norman Foster and Richard Rogers). L’esecuzione della signora dei gatti, circondata da grafiche di Tom Wesselmann, viene eseguita con  la scultura fallica,  Rocking Machine” del 1968, dell’artista olandese Herman Makkink. Gli arredi che popolano le scene, in massima parte realizzati ad hoc, sono una summa delle tendenze del design fine anni ‘60.

Gli esterni ci mostrano una Londra brutalista, grigia e severa. Alex vive a Thamesmead, quartiere dormitorio a sud est della metropoli, progettato dal GLC Division Architect un Ente statale. Il comparto è in via di riqualificazione su masterplan di MECANOO. La riabilitazione del protagonista, tramite la cura Ludovico, avviene presso la Brunel University nell’edificio del Lecture Center di Heywood Sheppard Robson & partners. Nel film c’è anche un tocco di Italia, tutti i costumi sono stati ideati dalla torinese Milena Canonero.

(Recensito da Stefano Cornacchini il 26.05.2020)

TITOLO ORIGINALE: A single man
AUTORI: Tom Ford
ANNO: 2009 (Ed. Ita. 2009)
EDITORE: Field, Fade to Black Productions

Questo film ha quattro protagonisti. Tre sono in carne ed ossa, gli splendidi interpreti Colin Firth, Juliane Moore e Nicholas Hoult, il Marcus di “About a boy”. Il quarto è la casa in cui si svolgono la massima parte delle scene. Tom Ford, alla prima prova da regista dopo all’addio al Gruppo Gucci, ci catapulta negli anni ’60 nella meravigliosa Schaffer House di John Lautner a Glendale California. La villa è stata ri-arredata per l’occasione in modo filologico esclusivamente con elementi dell’epoca. Il film è tanto elegante quanto dolente, non aspettatevi il classico happy-ending Americano.

Notate che ritroviamo lo stesso architetto presente in “Omicidio a luci rosse” se volete approfondire il lavoro di questo progettista vi rimandiamo al sito della sua Fondazione:

The John Lautner Foundation https://www.johnlautner.org/

(Recensito da Stefano Cornacchini il 18.05.2020)

TITOLO ORIGINALE: Body Double
AUTORI: Brian De Palma
ANNO: 1984 (Ed. Ita. 1985)
EDITORE: Columbia Films

Brian De Palma è un maestro della mistificazione e conduce un abile gioco di specchi per manovrare lo spettatore. Fra i mezzi di distrazione che usa in questo film c’è Casa Malin, meglio nota come Chemosphere, progettata nel 1960 dall’architetto John Lautner. La sua panoramica vertiginosa su Los Angeles gioca un ruolo fondamentale nelle storia. La villa ha una curiosa pianta ottagonale con elementi formali desunti da uno strano miscuglio a cavallo fra echi Wrightiani, Lautner ha collaborato con il maestro di Taliesin per 6 anni, e visioni futuristiche degne del cartoon “I pronipoti”.

(Recensito da Stefano Cornacchini il 12.05.2020)

TITOLO FILM: LE REGOLE DEL CAOS
TITOLO ORIGINALE: A little chaos
AUTORI: Alan Rickman
ANNO: 2014 (Ed. Ita. 2014)
EDITORE: Eagle picyìtures

Questo è un piccolo film che in Italia è passato praticamente inosservato. Merita una riscoperta in quanto, oltre ad una credibile messa in scena e ad un’impeccabile cast, ha il grande merito di portare all’attenzione dei non addetti ai lavori la figura di André Le Nôtre (1613-1700). Architetto paesaggista amico personale di Luigi XIV, il Re Sole, a lui si devono la massima parte delle architetture vegetali, definirli giardini sarebbe riduttivo, della Reggia di Versailles. Il film scorre, limpido e profumato, e quindi si può concedere ad Alan Rickman una non proprio fedele ricostruzione storica ed altre licenze narrative, il personaggio interpretato da Kate Winslet è di pura invenzione. Il verde dei parchi è intenso ma morbido, nessuno potrà accorgersi che è stato integralmente girato in Inghilterra… ops.

(Recensito da Stefano Cornacchini il 05.05.2020)

TITOLO FILM: IL VENTRE DELL’ARCHITETTO
TITOLO ORIGINALE: The Belly of an Architect
AUTORI: Peter Greenaway
ANNO: 1987 (Ed. Ita. 2005)
EDITORE: Metro Goldwyng Mayer

Il film viene orchestrato in un crescendo tragico degno di un’opera Pucciniana, determinante l’apporto della colonna sonora di Wim Mertens. Peter Greeneway flyrta con l’architettura disegnata, neoclassica ed utopica, e reale, una Roma splendidamente fotografata da Sacha Vierny, usandola come strumento per scavare nella psicologia dei personaggi. Una curiosità. L’allestimento delle mostra su Etienne-Louis Boullée (1728-1799) organizzata dal personaggio protagonista, un sorprendente Brian Dennehy scomparso di recete a causa di Covid-19, è di Constantino Dardi (1936-1991).

(Recensito da Stefano Cornacchini il 28.04.2020)

TITOLO FILM: MY ARCHITECT
SOTTOTITOLO: Alla ricerca di Louis Kahn
TITOLO ORIGINALE: MY ARCHITECT
AUTORI: Nathaniel Kahn
ANNO: 2003 (Ed. Ita. 2005)
EDITORE: MIKADO

TITOLO LIBRO ALLEGATO: BUONI EDIFICI MERAVIGLIOSE ROVINE
SOTTOTITOLO: Louis I. Kahn e il mestiere dell’architettura
TITOLO ORIGINALE: Libro edito in Italia
AUTORI: Nicola Braghieri
ANNO: 2005
EDITORE: Giangiacomo Feltrinelli editore “Real Cinema”

La figura di Louis Kahn è avvolta da un alone mitologico. Controcorrente e volutamente fuori modo ha pagato a caro prezzo la sua ossessiva ricerca sia in termini professionali che umani. Qui vi proponiamo due punti di vista. Il racconto per immagini, intimo e sofferto, di Nathaniel, figlio illegittimo, e lo scritto, ricco di riferimenti ma adatto anche ai non addetti ai lavori, di Nicola Braghieri. Due sguardi per capire meglio il senso profondo della filosofia di questo straordinario creatore “Good buildding would produce marvelous ruin”.

(Recensito da Stefano Cornacchini il 20.04.2020)

Film di architettura: i grandi maestri in streaming

Opere  cinematografiche dedicate ai grandi architetti come Gae Aulenti, Zaha Hadid, Gio Ponti e Frank Lloyd Wright, da guardare subito online.

[/vc_tta_section][vc_tta_section title=”FOTOGRAFIA” tab_id=”1586169981450-7b440e32-ce59″]

http://magazine.landscapestories.net/it

Landscape Stories è un magazine online indipendente, ideato e curato da Gianpaolo Arena (collega ai tempi della FAF, sul finire degli anni 90), Andrea Gaio e Claudio Bettio, che presenta raccolte di fotografi provenienti da tutto il mondo attraverso un taglio editoriale sensibile ed attento ai temi del contemporaneo. L’ultimo numero dal titolo “archive”, riscopre il valore della conservazione della memoria culturale di una comunità, dove “l’arte nei migliori casi è capace di provocare cortocircuiti o stimolare riflessioni”. In un momento in cui l’espressione collettiva subisce un prima e dopo corona virus, l’archivio può diventare uno strumento di supporto per attivare una qualsiasi idea di futuro.

(Recensito da Azzurra Carli il 15.05.2020)

Fotografa: Alessandra Chemollo

Alessandra Chemollo ha mantenuto, negli anni di carriera, una fotografia dell’architettura concreta, poca spettacolarizzazione e grande tecnica, il suo sguardo permette di leggere a fondo l’architettura, la sua macchina studia l’architettura attraverso l’obiettivo; come afferma lei stessa “Tradurre l’idea che l’architetto ha trasferito nell’opera”.

Sito:
http://alessandrachemollo.it/

Divisare section:
https://divisare.com/authors/2144666214-alessandra-chemollo

Ted Talk “La Fotografia è un ponte”
https://www.youtube.com/watch?v=3CtrGtDNkjc

(Recensito da Jacopo Mari il 04.04.2020)

[/vc_tta_section][/vc_tta_tour]

INFO

Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Ferrara | Fondazione degli Architetti di Ferrara
Corso Isonzo, 139 44121 Ferrara
Telefono 0532.413377

Email Ordine: segreteria@ordinearchitetti.fe.it
PEC Ordine: oappc.ferrara@archiworldpec.it
Email Fondazione: fondazione@ordinearchitetti.fe.it

Privacy Policy

Cookie Policy

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE